“Radici e Prospettive” è il tema scelto dalla Fondazione Masi organizzatrice del Premio per la 42esima edizione.
I vincitori della 42^ edizione del Premio Masi hanno firmato oggi la botte di Amarone, nelle cantine Masi in Valpolicella, alla presenza di Isabella Bossi Fedrigotti, Sandro Boscaini e Marco Vigevani – rispettivamente Presidente, Vicepresidente e Segretario della Fondazione Masi.
Per il Premio Masi Civiltà Veneta sono scesi nelle cantine Masi per la storica cerimonia che prevede la firma della botte come simbolo della presa di possesso del suo contenuto, che costituisce l’oggetto del Premio Masi: il lessicografo di fama internazionale Mario Cannella, lo scienziato padre dell’ecoidrologia Andrea Rinaldo, da poco insignito del “Nobel dell’acqua”, e Stevanato Group, storica azienda veneziana produttrice leader di contenitori di vetro per medicinali. Per il Premio Internazionale Masi Civiltà del Vino hanno partecipato alla cerimonia Yuko e Shin Kibayashi, autori giapponesi dell’originale manga “Le gocce di Dio” sulla cultura enologica. Non ha preso parte alla cerimonia, ma partecipa invece all’evento serale di consegna dei Premi presso la Pieve di San Giorgio in Valpolicella, la regista iraniana Rakhshan Banietemad, che riceve il Premio Internazionale Grosso d’Oro Veneziano per l’impegno nel suo Paese per la promozione dei diritti umani, in particolare i diritti civili delle donne.
Gli interpreti del fil rouge del 42° Premio Masi “Radici e Prospettive” – personalità che hanno dimostrato come l’ancoraggio alle radici possa alimentare l’esplorazione di strade nuove – hanno riflettuto sul significato del ricevere il Premio Masi:
Mario Cannella: “Sono onorato per essere stato scelto fra gli insigniti del Premio Masi Civiltà Veneta. Si tratta di un premio connesso alla mia attività di lessicografo, mestiere ‘di frontiera’ tra lo studio del lessico e il grande pubblico, e relativo agli sviluppi della lingua italiana. Un premio che, tramite la Tenuta Serego Alighieri, rimanda a Dante, padre dell’italiano: nel vocabolario Zingarelli oltre 900 voci contengono almeno una citazione di Dante, tratta dalla Commedia o da altre opere. Il tema di quest’anno “Radici e Prospettive” interessa pienamente i vocabolari, sia nelle Radici – da Dante, appunto, e poi Boccaccio, Petrarca, P. Bembo, G. Galilei, A. Manzoni e tanti altri – sia nelle Prospettive della lingua dell’uso attuale: le fonti (i giornali e le riviste, Google ecc.), il digitale, l’‘intelligenza artificiale’ e la cultura in generale (e il mondo) che sta cambiando rapidamente. Aggiungo che da buon veneto-triestino ho sempre amato il vino e il mondo del vino, frequentandone cantine e personaggi specialmente tra Piemonte (Alba, Neive ecc.) e Toscana (il Senese), e curando anche nello Zingarelli, da decenni, le circa 1000 parole che si riferiscono a vini e vitigni. Tre buoni motivi per essere oltreché onorato anche molto felice del Premio Masi”.
Andrea Rinaldo: “È un onore e un piacere ricevere il Premio Masi Civiltà Veneta. Da Veneto e studioso del governo dell’acqua, lo interpreto come il riconoscimento dell’urgenza di prepararsi al mondo che cambia e alle sfide che pone a un paesaggio, fisico, culturale e della memoria, prezioso e irripetibile”.
Franco Stevanato per Stevanato Group: “È con grande onore e gioia che accogliamo il riconoscimento del Premio Masi per la Civiltà Veneta, ben consapevoli dell’alto profilo imprenditoriale, culturale e scientifico dei suoi premiati. La selezione all’interno del tema ‘Radici e prospettive’ ci riempie di orgoglio, perché Stevanato Group è un’azienda italiana con forte vocazione internazionale, ma comunque saldamente legata al territorio veneto. E le persone che oggi ci lavorano sono portatrici di un’eredità di valori transgenerazionale fondata sull’impegno, l’umiltà, il rispetto e la fiducia”.
Yuko Kibayashi: “Siamo molto onorati di aver ricevuto questo prestigioso riconoscimento da parte di MASI, un’azienda vinicola italiana rappresentativa e con una lunga storia. Io e mio fratello abbiamo iniziato a raccontare la storia nel manga “Gocce di Dio” perché amavamo molto il vino, ma è diventato poi un’opera popolare che ha venduto 12 milioni di copie in tutto il mondo, e quest’anno… è stato distribuito a livello globale come dramma internazionale. Il manga è una forma di espressione in grado di trasmettere emozioni ai lettori in modo semplice e comprensibile. Grazie al successo del manga e della serie TV, siamo stati in grado di trasmettere le meraviglie del vino a molte persone in tutto il mondo e credo inoltre che siamo riusciti a svolgere un ruolo di divulgatori della cultura del vino. Consideriamo questo premio come incoraggiamento a proseguire e portare avanti con impegno il nostro ruolo di ambasciatori per condividere il fascino del vino.”
Shin Kibayashi: “In questi giorni abbiamo avuto occasione di visitare la cantina MASI e di viverne la storia e la tradizione, ed è qui che mi sono reso conto di essere destinatario di questo meraviglioso premio. L’Italia è un Paese che dà valore all’arte. Per noi anche il vino è una forma di arte, e abbiamo lo abbiamo rappresentato come tale nella nostra opera “Gocce di Dio”. Vorremmo esprimere la nostra sincera gratitudine a tutti i membri di MASI per aver riconosciuto il nostro lavoro in questo modo.”
A margine della cerimonia, la regista iraniana Rakhshan Banietemad, ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Ringrazio il Consiglio d’Amministrazione e i giurati. Sono onorata di ricevere il premio della Fondazione Masi per la mia opera omnia di regista. Questo premio appartiene a coloro, in primis donne, la cui vita è stata per me fonte d’ispirazione per le mie opere. Affiderò questo premio al Museo del Cinema iraniano, in onore e in memoria del maestro del cinema iraniano Dariush Mehrjui”.
Anche l’edizione di quest’anno vedrà le celebrazioni presso la storica Pieve di San Giorgio in Valpolicella. Il Presidente e il Vicepresidente della Fondazione Masi hanno espresso una riflessione sul significato del premio nello scenario attuale:
“Per questa 42esima edizione, dedicata al tema ‘Radici e Prospettive’ abbiamo voluto unire due termini in contraddizione tra loro per rappresentare, anche attraverso i nostri premiati, quella che ritengo l’unica via possibile per salvaguardare le nostre preziose tradizioni e poter guardare in prospettiva, con fiducia” ha dichiarato la Presidente della Fondazione Masi, la scrittrice, giornalista Isabella Bossi Fedrigotti. “L’ancoraggio alle radici non può essere una catena che inibisce il cambiamento, ma piuttosto la certezza di avere una linfa che alimenta l’esplorazione di strade nuove”.
Il Vicepresidente della Fondazione e Presidente di Masi, Sandro Boscaini, ha chiosato: “‘Radici e Prospettive’ è il fil rouge che collega tutti i vincitori scelti per questa edizione. Non è stato difficile selezionare le personalità che rappresentassero al meglio questo tema di forte attualità: la capacità di guardare al futuro con prospettiva, senza dimenticare le radici storiche e culturali. Con i cambiamenti in atto, anche quelli più drammatici a cui purtroppo stiamo assistendo in questi giorni, è fondamentale avere una prospettiva, che non deve per forza essere qualcosa di nuovo, ma deve rappresentare quella linfa e la forza di tornare alle radici per dare nuovi frutti”.